Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2022, Taco van der Hoorn tra i grandi protagonisti: “Era stato pianificato da tanto tempo di fare questo oggi”
L'olandese non ha rimpianti dopo una gara tutto all'attacco in cui ha visto sfumare la possibilità di un buon risultato solo in vista del traguardo
Taco van der Hoorn è stato tra i grandi protagonisti della Kuurne – Bruxelles – Kuurne 2022. Il portacolori della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux l’anno scorso si era rivelato al grande pubblico con lunghe fughe da lontano che lo hanno portato anche a risultati importanti come la vittoria di tappa al Giro d’Italia 2021 e al Benelux Tour 2021 e oggi ha provato a fare altrettanto. Nella semiclassica belga vinta da Fabio Jakobsen (Quick-Step Alpha Vinyl), infatti, il classe 1993 è andato all’attacco sin dalle prime battute di gara ed è poi stato ripreso dal gruppo solo in vista del traguardo, quando si trovava all’attacco con Christophe Laporte (Team Jumbo – Visma) e Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers).
“È stata una giornata dura – ha dichiarato l’olandese ai nostri microfoni – Era stato pianificato da tanto tempo di fare questo oggi: andare in fuga, superare le salite e poi, se un piccolo gruppo ci avesse ripreso nel finale, di continuare con loro. Era stato programmato da tanto e questo è anche il motivo per cui non ci ho provato ieri. Nel finale è stato solamente 50 metri troppo lungo per un secondo posto“.
“Mi sentivo ancora molto bene – ha raccontato a proposito del finale in cui comunque ha concluso la gara in decima posizione – Pensavo che avrei potuto avere gambe stanche dopo questa corsa, ma mi sentivo ancora bene e fresco. Avevo anche deciso di provarci ad un chilometro dall’arrivo, ma il gruppo era troppo vicino quindi non è stato possibile. Ci siamo andati molto molto vicini“.
Infine il nativo di Rotterdam ha confermato che quando si è formato il gruppo più numeroso verso metà gara è mancata la collaborazione, come ci ha raccontato anche Matteo Trentin (UAE Team Emirates): “Non c’era assolutamente collaborazione. Anche io non stavo collaborando, quindi è anche colpa mia […] Dovevo salvare le gambe per il finale: aveva Kristoff dietro, quindi ero solo con 17 corridori, quindi non stava a me tirare”.
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